Amore, tradimento, vendetta. La rivincita di un’autrice colpevolmente dimenticata.
19,00€
Liguria, primi del Novecento. Il barone Ugo di sant’Agabio è un uomo dedito al gioco e impegnato a godere appieno dei piaceri che la vita sembra costantemente riservargli. Quando si innamora della canzonettista di cabaret Reré Lajoie pensa di aver trovato la sua musa. I sensi e la mente sono solleticati da questa donna moderna, indipendente, che ama sedurre più che essere sedotta, che fuma, beve e gioca d’azzardo. Reré è la nuova donna del Novecento, per cui Ugo rappresenta solo un divertimento momentaneo. La loro è una passione che non è destinata a durare. A darle il colpo di grazia ci pensa Nora, la timida e ingenua cugina di Ugo che lo strega da subito con la sua dolcezza e una docilità a cui lui si arrende più che volentieri.
Ma la vendetta di Reré non si fa attendere, innescando una serie di conseguenze che porteranno a un inaspettato, feroce colpo di scena.
Scandalosamente provocatorio, La rivincita del maschio, apparso inizialmente a puntate sulla rivista Il Secolo Illustrato e poi pubblicato, riveduto e ampliato, da Lattes nel 1923è costato ad Amalia Guglielminetti un’accusa per oltraggio al pubblico pudore e una pubblicità senza precedenti. Un romanzo in cui amore, tradimento e vendetta si intrecciano nelle vite decadenti e dissolute dei protagonisti, per poi deflagrare in una notte folle e lisergica in cui la rivincita del maschio passa, ancora una volta, attraverso il corpo di una donna.
Con un contributo critico di Maria Vittoria Vittori.
Amalia Guglielminetti
Amalia Guglielminetti è stata scrittrice, poetessa e drammaturga.
Nell’inquieto ambiente culturale della Torino dei primi del Novecento, dove frequentava la Società della Cultura insieme a Thovez, Pastonchi, Graf, Gozzano, Borgese, forgiò il suo personaggio di “donna appassionata e sensuale, dominatrice e crudele, ardente e sensibile vestita all’ultima moda di Parigi secondo lo schema del gusto liberty”.
Ricordata quasi esclusivamente come l’amica di Gozzano e l’amante di Pitigrilli, Guglielminetti è stata un’illustre vittima di quel cortocircuito che tende a confondere i due piani, quello biografico e quello artistico, e che ha fatto in modo che le sue opere – e le sue potenti figure femminili – fossero etichettate come “letteratura erotica” e lì fossero confinate, senza la possibilità di emergere con la loro forza, il loro dinamismo, la loro abbagliante modernità.
Amalia Guglielminetti, autrice de La rivincita del maschio è presente nell’antologia Humoursex con il racconto La gloria.
Dicono di lei
“Uno dei motivi che ha spinto la Guglielminetti nell’oblio è stata la mancanza di riconoscimento della sua profondità umana e la relegazione della sua poesia e letteratura all’ambito erotico. È necessario liberare l’autrice dal pregiudizio di erotismo e ricostruire l’esperienza umana di una donna tormentata e travolta dal suo stesso personaggio. Al di sotto di quella maschera da donna dominatrice, con una lettura più attenta, si scorge una donna irrequieta, sola, malinconica.”
Letturificio
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“Ci viene data la possibilità di riscoprire, finalmente, la scrittrice: l’osservatrice acutissima di un tempo lontano e di debolezze umane che non hanno perso alcuna attualità; la poetessa che si reinventa in uno stile aereo, sempre in grado di raccontare con disincanto preciso e ironia l’ipocrisia delle aspettative sociali, i colori degli abiti, il fiorire smeraldo dei giardini, lo scricchiolare della carta da lettera”
Limina
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Leggi tuttoINDICATO: per chi vuole vivere la magia e la decadenza della Belle Époque senza rinunciare alla comodità del proprio divano (magari in compagnia di due levrieri).
POSOLOGIA: assumere una volta al giorno, dopo i pasti. Un eventuale sovradosaggio potrebbe provocare sfasamenti temporali e momentanea perdita della ragione.
EFFETTI COLLATERALI: un’irrefrenabile desiderio di giocare al Casinò, stabilire la propria residenza in un grande albergo in Riviera e chiamare tutti, ma proprio tutti!, barone e baronessa.