Le affinità elettive tra un giovane ambientalista e il bisnonno botanico di fine ‘800: un ponte tra generazioni diverse che forse salverà il mondo.
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Jonas Lyrer ha vent’anni e ama le piante più dei suoi simili. Le piante almeno non sono depresse e nevrotiche e non lo bullizzano perché assomiglia a una specie di strano Dioniso boschivo con gli scarponi da montagna e la bandana in testa. Colpa (o merito) del bisnonno Hasso, insigne botanico che esplorò il Borneo e creò i più antichi vivai di Bergamo, per poi scomparire una notte di pioggia del 1945 senza essere più ritrovato.
Nella decadente villa di famiglia, la Drys, tanto affascinante quanto in sfacelo, Jonas vive insieme al padre semialcolizzato e alla zia svitata prendendosi cura della grande serra, che il bisnonno volle costruire per tenerci palme e piante carnivore, e intanto cerca di venire a patti con la sua vita e il suo futuro. Se ci sarà un futuro, dato che siamo nel bel mezzo di una pandemia e non si può nemmeno uscire di casa. Così, per ingannare la noia e non impazzire, Jonas racconta in lunghe lettere alla sua amica Stella, un’attivista di FFF conosciuta a Davos l’anno prima, la storia di Hasso, sperando che la trovi abbastanza interessante da trasformarla in un romanzo solarpunk. Perché se c’era un tipo da romanzo era proprio il bisnonno, irrequieto e intraprendente, che entrò in conflitto con i genitori, svizzeri emigrati a Bergamo, quando decise di studiare botanica invece di prendere in mano l’azienda tessile di famiglia.
Mentre il mondo si mette in pausa e Jonas prova invece, per la prima volta, a mettersi in gioco, dando retta a sentimenti e vocazioni, la vita della famiglia Lyrer, dai genitori di Hasso fino all’ultimo nipote, scorre sulle pagine, placida e tumultuosa, un dipanarsi di cinque generazioni attraverso le vicende tragiche ed esaltanti del nostro Paese.
Marina Milani
Marina Milani, insegnante di Lettere in un liceo scientifico di Pavia, è un’appassionata viaggiatrice, lettrice, camminatrice.
Nel 1992 ha pubblicato un racconto nella raccolta Chiama quando vuoi edita da Mondadori e nel 1995 ha vinto il concorso letterario nazionale Voci di donne indetto dalla Provincia di Savona. I suoi racconti sono apparsi sulle riviste Inutile, Carie Letterarie, Crack.
Indicato: per chi sospetta di avere il sangue verde clorofilla e parla con le piante senza stupirsi se queste gli rispondono.
Posologia: si consiglia una somministrazione costante e mai in dose eccessiva, come una buona annaffiatura.
Effetti collaterali: vi potrebbe capitare di riaprire quei vecchi bauli su in soffitta alla ricerca di diari e foto di famiglia, per ricostruire il vostro albero genealogico e sperare in un antenato esploratore.