Benvenuti all’Autogrill, un’orchestra piena di suonatori stonati in cui si impara la speranza e persino a sorridere.
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Dove vai le volte in cui non pensi?
Miche non lo sa. Non nel presente, che è l’autogrill. Non nel passato, che è Rione Verde, da cui è scappata sulla sua motoretta otto anni prima. In uno spazio pieno solo di lei, dove rintanarsi senza essere vista e giudicata, dove nessuno può entrare, nemmeno i ricordi, nemmeno Jenny, che la fa stare bene. La stessa Jenny, esuberante e protettiva, che le ha trovato un lavoro, che le piomba in casa senza bussare. È con lei che Miche ha rilevato l’autogrill, quel mondo eccentrico e sguaiato, pieno di personaggi stonati, che le ha ridato la speranza di poter appartenere a qualcosa. È qui che Miche smette di essere invisibile e impara perfino a sorridere. Jenny e l’autogrill sono il suo presente, ma una cosa banale come una notizia letta sul giornale la rispedisce dritta nel passato. E il passato è il suo vecchio quartiere e soprattutto Giacomo, l’unico amico cha abbia mai avuto, fratello scelto e non capitato, tra i prati senz’erba di Rione Verde. Ma mentre Miche cresceva nel silenzio, Giacomo cresceva nella rabbia, e il loro legame a poco a poco si sfilacciava, polverizzato da una distanza incolmabile. Miche legge che Giacomo, in seguito a una rapina, è in coma. E il passato si mischia al presente, la paralizza, la disconnette da tutto, la fa sprofondare sottoterra. Però Miche non è più quella di otto anni prima, ora non scappa. Si scava la sua via verso la superficie come le cicale che riemergono dopo anni dal sottosuolo, ritorna dove tutto è cominciato, allo squallore di una vita ai margini, dalla sua famiglia disfunzionale, di fronte alla porta di una stanza d’ospedale. Per chiudere i conti e guardare finalmente avanti.
Con uno stile poetico ed estremamente personale, Alessandra Gondolo tratteggia due figure femminili potenti e spiazzanti, circondate da un microcosmo di personaggi ricco di umanità e dalle molteplici sfaccettature.
Alessandra Gondolo
Alessandra Gondolo vive a Cuneo. Laureata in Lettere classiche, insegna in un Istituto secondario di II grado, lavoro che è anche la sua passione perché ha la caratteristica di coniugare il rapporto con i ragazzi e lo studio, la lettura e il continuo aggiornarsi.
Adora andare al bar, guardare le persone, perdersi nei loro gesti, nelle loro parole. Autogrill è il suo primo romanzo.
Leggi tuttoIndicato: per chi si gode il viaggio, ma soprattutto le soste. Per chi ama i luoghi sospesi dove si passa e non si resta mai.
Posologia: assumere ogni due o tre ore, come una pausa caffè mentre si sta guidando.
Effetti collaterali: potreste non ricordare esattamente quando è comparso sulla cappelliera della vostra auto quel grosso serpente verde di peluche che vi guarda con un occhio solo.